Under 18, La Trasferta – 6^a e 7^a giornata

VERGATO 75
PAVULLO BASKET 58
(19-13;18-17;19-14;19-13) 
Pavullo: Serri R., Baruffi M. 5, Serri L. 6, Pugliese R., Goglia 13, Ingrami 2, Fontanesi 10, Gianaroli L. 6, Lauria 9, Dallari 3, Dlario 2, Gianaroli A.

3g 18

U18, Serri Lorenzo al tiro

– Vergato 20/01/18 –
Ciò che accomuna le due squadre del campionato CSI U18 di Pavullo (Modena) e Vergato (Bologna) è indubbiamente la loro posizione geografica. Eh si, in effetti, la strada da fare per raggiungerle non è proprio”simpatica”, il percorso tortuoso, ed è così che i nostri atleti, appena arrivati a destinazione, saltano fuori dalle vetture con l’aria di chi ha è appena attraccato in porto dopo essere stato in mare, mentre la tormenta gli ha rivoltato l’anima.
Ad accoglierci un impianto simile al “nostro” in un clima disteso che però da subito mostra nell’espressioni dei volti del team avversario facce determinate a cancellare l’onta della sconfitta subita all’andata. Ragazzi sereni ma concentrati di fronte ai nostri che pian piano ricompongono il gruppo. Anche noi del pubblico abbiamo bisogno di qualche attimo e proprio mentre siamo distratti un bianco maturo e capelluto arbitro da il via al match, con un arbitraggio piuttosto camaleontico nel corso della gara. Quintetto ospite che schiera il numero 73, forse mancante all’andata e che sfugge qualche volta di troppo ai nostri, anche, va detto, per merito di proprie buone capacità tecniche.
Ad ogni modo il match inizia fulmineo sotto una furiosa pressione della squadra di casa che letteralmente costringe i nostri a seguirne il ritmo. Vanno forti ma talmente forti che la prima sensazione che avverto è di quanto questi ragazzi siano coraggiosi, gli avversari ma anche i nostri, a tenere questi ritmi da stress post traumatico. Serri parte benissimo servito altrettanto bene in mezzo a una difesa attanagliante realizzando i primi tre canestri e poi, con grande rammarico di tutti, infortunandosi e abbandonando prematuramente un match nel quale avrebbe avuto certamente un ruolo primario.  Pavullo non piange anzi ribatte colpo su colpo l’incessante corsa dei padroni di casa.
Il primo a farne le spese è Capitan Lauria con tre falli (o due e mezzo, se preferite) nel primo quarto, tentando di interrompere le folate degli avversari, guadagnandosi anzitempo la panca e un utilizzo limitato di lì alla fine del match. Fontanesi si rivela determinante nel raccogliere, scambiare, recuperare e mettere a canestro un buon bottino personale senza mostrarsi a disagio, ma anzi totalmente integrato, dalla tecnica sempre più importante e dallo stile sempre più convincente.
Anche nel secondo quarto sembra vedere giocare un solo uomo su tutti, a cui si aggiunge un accapigliante Dallari che lotta ed aiuta in difesa. In partite come queste, arbitraggio un po’ all’inglese permettendo, i colpi si danno e si prendono, così a turno vanno per terra ospiti e avversari, tra cui Goglia che nel parapiglia è costretto alle cure mediche per un colpo al ginocchio. Pavullo cede il passo ai padroni di casa che in attacco vanno via via allungando le distanze. Nel frattempo la nostra panca ruota ma il gruppo arranca, ad eccezione di un coraggiosissimo Gianaroli che non molla mai, pur sprecando un paio di buone trame offensive. Il jolly Ingrami un pò sotto ritmo presenzia sempre la zona di competenza ma i rimbalzi non sono mai abbastanza. Frazione di gara che continua con le scorribande del numero 75 che si scatena e manda a riposare il 73 sempre col solito gioco in velocità a liberarsi più spesso ai lati e qualche volta sotto canestro.
L’ultima frazione di gara si apre con i “big” in panca a confrontarsi con il coach mentre nei primi tre minuti i più giovani non riescono a rallentare l’avversario ed il parziale è -8. Arriva il momento del confabulato cambio e l’impressione è che i primi a non aver capito cosa sta accadendo sono i giocatori di casa di fronte a una difesa a zona press che tenta un disperato e tardivo recupero.  E infatti l’eccessivo passivo favorisce ulterioriormente la squadra di casa, che ha perso pezzi ma non la testa, schiacciando l’avversario fino alla sirena.

MVP: MATTEO FONTANESI: Una crescita costante sia dal punto di vista tecnico che atletico, a dimostrazione dell’impegno e determinazione ad allenamento. Doppia-doppia punti e rimbalzi, difesa sempre attenta e buone spaziature per il most-improving-player della formazione.

PAVULLO BASKET 58
PGS WELCOME BO. 67 
(23-15;10-25;19-11;6-16) 
Pavullo: Serri L. 15, Superbi, Baruffi 7, Dallari 5, Venezia, Fontanesi, Pugliese R. 1, Gianaroli, Goglia 6, Lauria 11, Pugliese E., Cavicchioli 9.

– Pavullo 09.01.18 –
Per questa partita infrasettimanale, come promesso, riesco a presentarmi con largo anticipo tale da potermi gustare tutta la fase di riscaldamento che, direte voi, di solito annoia a morte profani e non. E proprio perchè non riesco mai a trovarmi in accordo con il più dei genitori io invece mi concentro sui neri, ma non sui neri per caso, bensì sui neri di San Antonio che solo a nominare scatenano le fantasie cestistiche da oscar televisivo dello sport NBA. Per la cronaca, molto bella la nuova (non di pacca) divisa nera, stile AllBlack.
Entrambe le squadre si presentano sul terreno di gioco con quel fare di leggerezza che vira verso il serio ogni volta che gli allenatori chiedono e ottengono maggior impegno fino ad assumere i connotati di una squadra unita. Ormai abbonati al Signor Trisiello, qualcuno se ne farà una ragione, qualcun altro farà un pò più fatica ma sono sicuro manderà giù in maniera sportiva la questione, il match ha inizio.
Si parte con un quintetto d’attacco, di fronte un avversario piuttosto lento, ma non abbastanza da non riuscire a segnare il primo punto, con quello che a mio modo di vedere sarà l’MVP del match. Nonostante tutto il quarto appaia di studio, il risultato ci vede abbastanza, facilmente, avanti. Eppur non si muove direi io. No proprio no.
La seconda frazione conferma i miei timori. C’è una squadra in blu e 5 solisti in nero, ovvero, forzando la mano naturalmente, i neri individualmente potranno anche raccontare di aver fatto bene il loro compito, se intervistati uno ad uno, ma a vincere è stata l’unica squadra presente in campo.  Gli avversari, al contrario, seppur avendo segnato a occhio e croce il 75% dei propri punti con soli due uomini, hanno sempre fatto muovere senza palla gli altri tre, che a esclusione di un paio di occasioni, immediatamente corrette con cambi dallo staff tecnico ospite, non si sono mai concessi il lusso di correre da soli, insensatamente seguendo invece sempre la necessità più alta e cioè la squadra. I due tiri pesanti dall’arco dei tre punti hanno poi fatto il resto allungando il divario e abbassando il morale dei nostri. In qualche occasione i neri hanno anche manovrato buone ripartenze, con numeri di fantasia e personalismi da allenamento, fino ad eccitare il pubblico, ma non sempre sono riusciti a coordinare lo schieramento difensivo e le marcature ne in ripiegamento ne a difesa piazzata e ne tanto meno il nostro giropalla ha inciso sul risultato. Se vogliamo il secondo quarto è stato emozionante e avvincente, passando da una partenza tattica disastrosa a un buon recupero per finire in standby, nonostante il mal di gola dello staff tecnico di casa.
Il risultato faceva ben sperare ma la mancanza di armonia tattica soprattutto in difesa mi lasciava perplesso, quantomeno. L’irriverenza è il termine più adatto a descrivere l’inizio del terzo quarto durante il quale i neri sciamando per tutto il campo, depredando l’impossibile ai panchinari e non della squadra ospite. Arriva la contromossa degli avversari che trovano un buon break insaccando ancora un paio di tiri da 3 punti stronca il fiato. I cambi vengono gestiti bene e chi ha il fiatone riposa mentre la panchina contribuisce a resistere.
Il misunderstood caratterizza l’ultima frazione nella quale l’orgoglio muove le gambe ma il messaggio non arriva alla testa. Risultato? Sconfitta meritata.
Un po’ di rammarico per aver aspettato la fine della partita per rivedere un pò di agonismo vero, dopo aver per tutto un incontro, o quasi, camminato sulle uova guardandosi allo specchio come fossimo in una partita di calcio. Questa volto io sono arrivato in tempo ma degli artisti non vi è ancora traccia, rinchiusi in camerino a sistemare il ciuffo hanno deciso che lo spettacolo è stato rimandato salvo poi guardare il tabellone ed accorgersi che tutto sommato gli avrebbe dato un pò noia uscire da perdenti laddove si poteva vincere, ma il sipario era già calato.

MVP: LORENZO SERRI: il most-improving-player della formazione, una costante crescita sia in termini tecnici che realizzativi, partita quasi perfetta macchiata solo dalla difesa che resta un po’ il tallone d’achille della nostra guardia..

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